Die Geschichte der Ritter è un racconto popolare tedesco originario
della regione Baden-Württemberg, nella Germania sud-occidentale. La storia
narra le vicende di un coraggioso cavaliere incaricato dalla chiesa di uccidere
un’entità malvagia chiamata Der Großmann, accusata di rapire i bambini di un
villaggio nei pressi della Foresta Nera. Il cavaliere era dotato di una spada
inviatagli da Dio, caduta direttamente dalle stelle. L’arma, ribattezzata “The
Ender Blade” dai fan dello Slender Man, sarebbe stata forgiata con la stessa
sostanza del posto da cui Der Großmann proverrebbe, e rappresenterebbe l’unico
mezzo noto con cui ferirlo. Anche l’armatura del cavaliere sarebbe stata
forgiata con quella stessa sostanza, garantendogli protezione dalle diverse abilità
psichiche che Der Großmann poteva vantare.
Quando il cavaliere incontrò il mostro, riuscì a ferirlo ma
non a ucciderlo. Secondo la leggenda, la ferita non svelò né carne né sangue,
ma qualcos’altro: buio. Una tenebra superiore a ogni oscurità del nostro mondo.
Un vuoto capace di consumare ogni cosa.
Prima che il cavaliere poté approfittare del suo stato
indebolito, Der Großmann sparì in un lampo di luce, lasciando al suo posto un
piccolo bambino ferito. A quanto pare il cavaliere, ferendo la creatura, riuscì
a liberare una delle sue vittime.
I genitori del bambino (di nome Benjamin) erano stati uccisi
da Der Großmann, così il cavaliere si prese cura del ragazzo come se fosse
stato suo figlio.
Intorno alla metà del XVI secolo, il boscaiolo tedesco Hans
Freckenberg creò due xilografie che rappresentano la leggenda del Cavaliere. In
entrambe, è raffigurato anche Der Großmann. Nella prima delle due opere, il
cavaliere affronta una figura scheletrica dotata di più arti.
La seconda xilografia rappresenta invece un essere
scheletrico mentre afferra un bambino con due dei suoi molteplici arti, strappandolo
alla madre attonita.
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